giovedì 23 settembre 2010

I passatempi dei ribelli non conformi

Se non fosse che i nostri amiconi identitari non conformi -che il mio amico Biribissi chiama giustamente neanchepiùfascisti- esplicano preferibilmente i loro maschi aneliti di ribellioneandando a lagnarsi dai questurini ogniqualvolta qualcuno fa loro la bua, oppure arricchendo una volta all'anno qualche fabbricante di fiaccole per farsi una camminatina sul viale Milton, oppure ancora imbrattando tutto l'imbrattabile con il loro nome che sembra quello di una robiola (la "Robiola di Mamma Casaggì", suona benissimo, come lo Stracchino del Nonno Nanni), oppure ancora al quadrato organizzando il 458° convegno consecutivo su Giovanni Gentile sempre nella solita saletta dell'Hotel Michelangelo, oppure in ultimo fornendo come massimo contributo alla rivoluzione identitaria l'invito a votare per Berlusconi, beh, debbo felinamente dire che sarebbero anche degli spassi. Prendiamo ad esempio la loro ultima geniale uscita:


L'immaginetta che vedete è tratta, come indicato, dal blog di Casaggì, quello DOC (Denominazione di Ottenebrazione Controllata). Si riferisce, naturalmente, all'episodio di Torino, in cui un comunissimo rappresentante della stirpe dei servi, tale Bonanni, è stato fatto oggetto non soltanto di una pesante contestazione da parte degli unici che ancora ne hanno la forza e la capacità, ma anche del lancio di un fumogeno da parte di una ragazza che si è poi rivelata essere figlia di un magistrato. Da qui lo scatenarsi dell'intelligentissima ironia dei neanchepiùfascisti, pure con la strofetta in rima. Wow.

Ora, capisco benissimo che dei servi che, sotto la mascherina del non conformismo, si fanno da sempre ben proteggere dagli amiconi di Via Zara e trasmigrano in massa da babbo Fini a nonno Silvio, siano sensibili alle disavventure di un servo pari a loro; o forse sono a corto discagnozzi della Regina e allora, più opportunamente, si fanno scrivere le strofette dal paroliere dell'erede al Trono (visto poi quanto ci tengono alla loro "Itaglia"). Quindi non trovano di meglio che ricorrere alla solita storiella dei centri sociali (quelli veri) pieni di figli di medici, commercialisti, magistrati eccetera. Storiella, del resto, amata anche dai loro compari di tutti i partitini "democratici", a cominciare dal PD.

Ovviamente, loro, in un centro sociale (uno vero) non ci hanno mai messo piede; e vorrei anche vedere, visto che li si riconoscerebbe immediatamente. Altrimenti vedrebbero quanti operai, quanti magazzinieri, quanti potatori, quanti ospedalieri, quanti precari precariati dal loro amico Sacconi e quanti disoccupati sarebbero pronti a far fare loro una passeggiatina molto futurista. Vedrebbero cosa ci combinano davvero i magistrati, ovvero i padri delle figlie, sbattendoci in galera e appioppandocene anni su anni perché noi, eh no, non ci limitiamo a fare disegnini "celtici" sui cassonetti e a attacchinare i manifesti Vota Ciccio. Ma, comunque, che lo dico a fare; da questi qui mica c'è da aspettarsi di più. Tutto nella regola, tutto nella norma. Ma qualcuno se li immagina davvero a leggere i Pisan Cantos di Ezra Pound...?

Firenze: Casaggì e Tommaso Villa insieme per la coerenza "occidentalista"



Le convulsioni in cui il maggior partito "occidentalista" d'Europa si dibatte da mesi hanno lasciato tracce evidenti anche nella politica fiorentina. Intanto che il piddì con la elle perde un pezzo al giorno, il gazzettame locale sta da qualche tempo preparandosi a passare di padrone con la viltà opportunista tipica dei servi di ogni epoca, trattando ogni collodio escreto dalla pedestre rappresentativa locale della Lega Nord alla stregua di Editti Pel Bon Governo. Questo non sminuisce affatto l'evidenza della malafede cialtrona che costituisce l'ossatura della pratica politica "occidentalista": se mai, concorre a costituirne conferma.
Nello stesso giorno in cui Casaggì latra contro infami e delatori, usando toni granguignoleschi degni di un pulcinella di Scampìa cui si sia rovesciata in mezzo di strada la ciotola dei maccheroni, la Giovane [omissis] cui Casaggì dice di fare riferimento si mette in moto proprio per un'operazione delatoria.
L'ennesima.
E-mail e numero di telefono sono a disposizione, dai primi giorni del nuovo anno scolastico, "per raccogliere le segnalazioni di studenti e famiglie circa inequivocabili prese di posizione politiche contro la riforma Gelmini dei professori durante l'orario di lezione".
Promotore dell'iniziativa, quel Tommaso Villa che mentre stava mettendo in piedi il linciaggio mediatico di un gruppo di occupanti un'aula universitaria fu cacciato a colpi di uova, sperabilmente per lui non troppo stagionate. Tommaso Villa deve la propria meschina "carriera politica" a due fattori sostanziali: l'inaccessibilità della formazione in cui opera per chiunque abbia un minimo di rispetto per se stesso, ed un ricorso sistematico a quella delazione che i suoi commensali di Casaggì dicono di disprezzare tanto.
In contesti sociopolitici più normali, il sistematico ricorso alla delazione per il quale i giovani "occidentalisti" si segnalano da anni avrebbe già procurato loro l'aperto disprezzo di ogni individuo cosciente, fatta salva la possibilità di vederli bersaglio di attestazioni di disistima costituite da un esplicito passaggio a vie di fatto.
Per loro fortuna il contesto sociopolitico dello stato che occupa la penisola italiana, in cui è ordinaria amministrazione l'esistenza di realtà ossimoriche quali l'"antagonismo filogovernativo" o un "non conformismo" che sostiene l'esecutivo in carica, in tutti i modi può essere definito, meno che normale.

domenica 5 settembre 2010

Azione Giovani Firenze e Casaggì: giovani "occidentalisti" tra futuro incerto e passato certissimo

Azione Giovani pubblicizzava in questo modo la propria campagna di tesseramento per il 2008. Il Trecento fa riferimento ad un filmetto amriki di quelli in cui opliti greci, legionari romani o berserkr vichinghi indossavano elmo e corazza anche per andare in discoteca. Durante un viaggio nella Repubblica Islamica dell'Iran condividemmo con vari interlocutori, rimasti schifati anche dai sottesi antiiraniani della pellicola, questo ed altri motivi per dileggiare sia l'opera che -soprattutto- i suoi estimatori.
La scelta di Azione Giovani doveva rivelarsi, a Firenze, profetica: pare che i tesserati all'intero piddì con la elle in tutta la città, nel giugno del 2010, assommassero proprio a trecento.

Nonostante la natura apparentemente volatile di molte delle informazioni che vi circolano ogni giorno, il web mette a disposizione di chiunque si diletti della caccia al cialtrone risorse decisamente preziose.
In più di un caso abbiamo avuto modo di constatare come l'attivismo politico "occidentalista" che opera a Firenze e che fa capo al "centro sociale di destra" Casaggì e al minuscolo universo di Azione Giovani -che nel frattempo pare abbia cambiato nome, facendosi chiamare giovane [omissis]- sia caratterizzato da una costellazione di caratteristiche estremamente negative (cialtroneria, faccia tosta, malafede, pressappochismo, cattiveria spicciola e piccina, incompetenza, servilismo, bassezza, disumanità sostanziale) che è possibile mettere in luce senza alcuna fatica. Lo abbiamo fatto più di una volta, di solito prendendo di mira l'utilizzo della delazione, abituale negli ambienti "occidentalisti", come strumento di base della pratica politica quotidiana. In una delle più spettacolose inziative di questo tipo, questi mangiatori di maccheroni hanno pensato di interessare un consesso chiamato Corte dei Conti ad un fascicolo sulla storia del confine orientale della penisola italiana contenente informazioni a loro non gradite, e distribuito agli allievi di una scuola media. Se la "giustizia" nella penisola italiana ha tempi biblici è probabile lo si debba anche -se non soprattutto- a chi ne intasa gli organi con iniziative di questo genere.
Alla pratica della delazione si affianca anche una comunicazione politica complessivamente derubricabile a presa in giro: altro aspetto della questione su cui abbiamo avuto il piacere di soffermarci più volte, notando tra l'altro come per questa gente non vi sia alcunché di strano nel commemorare Saddam Hussein e al tempo stesso sostenere la parte politica che ha appoggiato con ogni mezzo tutte le guerre amriki degli ultimi dieci anni. Gli autori di queste prese in giro sembrano peraltro impermeabili ad ogni senso del ridicolo: il sito agfirenze.it presenta tra l'altro l'immagine dell'unico flash-mob al mondo cui abbia partecipato un solo individuo. Lo one man flash-mob si sarebbe svolto il 2 agosto del 2010 per asserire l'estraneità dei fascisti alla strage che nel 1980 distrusse la stazione ferroviaria di Bologna. La cosa interessante è che la data di creazione e di modifica dell'immagine sono identiche: 09/05/2010. Futuristi coerenti, quelli di Azione Giovani Firenze organizzano le manifestazioni con tre mesi di anticipo. E con l'oscurità più profonda, così si riduce al minimo il rischio di dover dare imbarazzanti spiegazioni.
Il sito archive.org esiste da molti anni: ce ne siamo serviti per qualche minuto proprio per dissotterrare il passato recente di questa Azione Giovani Firenze e della Casaggì che ne ha rappresentato il tentativo di radicamento territoriale. I risultati, soprattutto alla luce delle risse da pollaio in cui la maggior compagine "occidentalista" della penisola sta impiegando tutte le proprie risorse sono davvero rivelatori. Non si dimentichi che prima del sommario restyling imposto dagli eventi Azione Giovani era emanazione di un partito il cui ex presidente è da mesi oggetto di una campagna denigratoria incessante, alla quale stanno dando voce anche e soprattutto coloro che devono a lui ed al partito in questione la propria fortuna politica. Blog e siti dei micropolitici "occidentalisti" grondano, in questo scorcio del 2010, di comunicati, giustificativi, prese di distanza, battibecchi, distinguo, puntualizzazioni e resoconti accomunati dall'intenzione di buttare a mare il proprio mèntore ed ex padrone, in nome di un altro padrone capace di evitar loro ancora per un po' un doloroso rendez vous con la realtà, e nella fattispecie con l'ufficio circoscrizionale per l'impiego.
Di motivi per infierire, il materiale riportato da archive.org ne fornisce quanti se ne vogliono. Sono documentate alcune pagine del sito, per un periodo compreso tra il gennaio 2005 ed il luglio 2008. Si riportano qui alcune considerazioni, lasciando a chi legge il piacere di ricordare una per una le pensate più spassose della base "occidentalista" che alligna a Firenze.
In primo luogo è interessante notare come nel corso degli anni agfirenze.it sia stato più volte sottoposto a rimaneggiamenti che hanno comportato ogni volta l'eliminazione di tutti i vecchi materiali e di tutte le vecchie grafiche, in un evidente tentativo di spazzare sotto il tappeto un po' di contraddizioni e un po' di quelle iniziative suscettibili di trasformarsi in boomerang. Non che dalla diffusione di certe informazioni potessero derivare chissà quali danni in termini di suffragi: la penisola italiana ha un corpo elettorale caratterizzato da una maturità politica pressoché scimmiesca, che negli ultimi venti anni almeno non ha mai dato segno di trovare qualcosa di strano o di sgradevole nella spudoratezza di chi asseriva quotidianamente che è giusto il bianco perché è nero.
Azione Giovani, come movimento giovanile di Alleanza Nazionale, è stata organica ad un "partito" che esprime vari ed "importanti" esponenti di quel governo che dovrebbe controllare lo stato che occupa la penisola italiana.
Il che significa che da Azione Giovani vengono i pilastri umani che ogni giorno rendono possibile la metodica distruzione di quanto resta della scuola pubblica e dello stato sociale, la TAV, i grandi ed inutili lavori, le intromissioni amriki negli affari di stato, le notti in discoteca di Ignazio Benito Maria La Russa, le mimetiche da operetta di Ignazio Benito Maria La Russa, le passeggiatine in Afghanistan di Ignazio Benito Maria La Russa, l'atteggiamento da paninaro di San Babila di Ignazio Benito Maria La Russa, i comportamenti da pariolino di Ignazio Benito Maria La Russa, l'occupazione dell'Afghanistan che costa da sola un miliardo di euro all'anno e che rende possibili passeggiatine e divertissements per l'Ignazio Benito Maria La Russa di cui sopra, l'aggressione all'Iraq, la pretesa-barzelletta del disarmo di Hizbollah, il controllo unificato di mezzi d'informazione che fanno in blocco rimpiangere l'obiettività e la concretezza della Pravda, i campi di concentramento travestiti da Centri di Identificazione ed Espulsione, l'appoggio incondizionato a furbacchioni travestiti da imprenditori ed azionisti, gli scudi fiscali per i furbacchioni travestiti da furbacchioni, i rastrellamenti da SS nel distretto tessile pratese, le pacche sulle spalle tra sionisti vecchi e nuovi mentre a Gaza si muore sotto il fosforo, i terremoti-passerella, le carceri infernali, gli sciali miliardari per le festicciole tra potenti, la militarizzazione della vita sociale, il clima artefatto e demenziale di terrore quotidiano, la gigantesca fogna di favori sessuali ed elettorali che costituisce per intero l'arena politica ed i gendarmi che prendono a calci i ragazzini sotto l'occhio compiaciuto della spazzatura umana che impesta le redazioni amiche.
In attesa di trovare anche loro un angolo di truogolo in qualche greppia pubblica, i giovani "occidentalisti" provano a far passare in secondo piano tutto questo tirando per la manica John Ronald Reuel Tolkien o Michael Ende: si fa il tifo per la guerriglia nel Bogside e poi si fila dai gendarmi per le lattine di birra ad un concerto, proibite com'è proibito tutto grazie al securitarismo ebete con cui questi apprendisti stregoni degli spaghetti al dente hanno contribuito ad allagare l'intero panorama della comunicazione politica.
Archive.org riesce ad essere impietoso: si dice che "la rivoluzione, si sa, è come il vento... non la si può fermare, le si può solo far perder tempo!" intanto che si pubblicizzano rivoluzionarie petizioni contro i'ddegrado e per la sihurezza e si finisce a chiedersi in tutta serietà perché mai il comune di Firenze ce l'ha con i giovani ed i locali notturni. A questo proposito, una mezza idea ce l'avremmo anche, ma andiamo avanti.
Si è appena ricordato il "partito" di cui Azione Giovani era emanazione giovanile, poi nominalmente confluito nel piddì con la elle, e si è ricordato che da mesi il presidente di quel "partito" è oggetto di una incessante campagna di denigrazione. Appena due anni fa, l'atteggiamento di molti "occidentalisti" fiorentini era assai differente, per non dire opposto.
Organica ad un governo che considera i diritti dei lavoratori un irritante retaggio di un passato bolscevico, Azione Giovani ebbe nel 2006 la spudoratezza di schierarsi contro il lavoro precario. Non contenta, due anni dopo ciarlava addirittura di rivolta generazionale.
Organici ad un governo i cui esponenti hanno vantato pubblicamente condotte sessuali tali da farli cacciare a calci da qualunque confessionale, i ribelli di Azione Giovani si chiedevano, nello stesso periodo, che ne sarebbe stato della famiglia in caso di vittoria elettorale avversaria.
Chissà quali motivi aveva il Matteo Conti che un giorno del 2007 statuiva che lo stato che occupa la penisola italiana era governato dalle Brigate Rosse per pretendere di essere preso sul serio.
Archive.org ci mostra anche che la nascita del piddì con la elle ed il confluire in essa furono oggetto di qualche dubbio. Dubbi presto superati: chi affermava che

"Il PdL ad oggi è UNA ALLEANZA ELETTORALE e come tale la accetto senza fiatare. Quando mi verrà chiesto di avere in tasca la stessa tessera dell'avvocato Pecorella, mi porrò l'interrogativo su cosa fare..."

ha dimostrato di aver risolto l'interrogativo in questione in tempi molto rapidi.

Suggerimenti di una gatta identitaria e non conforme number 2



Caspyterina.
Non lo sapevo che, in questa città, avevamo dei ribelly. E che ci avevamo pure il Bogside. A dire il vero, ora come ora non si sa dove sia di preciso: prima era in Maruffy Street, però sembra che sia in corso di trasloco. Forse saranno stati scacciati dagli scagnozzi della regina. O forse son tutti allo Yab.

Siccome sono una gatta assai curiosa, sono andata alla ricerca di questo nuovo e misterioso Bogside cittadino. Preso per assunto che le strade attorno al viale Milton e a via Lorenzo il Magnifico non assomigliano neanche un po' al Bogside di Derry, me ne sono andata giro per Londonflorence alla ricerca dei ribelly. A dire il vero, non li ho trovaty perché mi hanno detto che erano ancora tutti quanti in vacanza alle Seychelles; però, e questo è un autentico scoop, ho trovato vicino a via Jan Palach dei murales che riportano alla mitica Bladi Sàndei del Bogsilly, la battaglia che vide le eroiche gesta dei nostri ribelly contro un intero distaccamento di vigily urbany del RUC (Royal Ugnano Constabulary).


Nel primo wall mural che ho trovato, è ritratto un drammatico momento della Bladi Sàndei del Bogsilly: la prima vittima viene portata via da alcuni manifestanti e membri della Free Lampredott Association'sz, tra i quali si riconosce all'estrema destra (come dubitarne?) il vescovo Francis O' Torselly, attuale capo dei ribelly del Bogsilly. Come tutti sanno, la Bladi Sàndei si scatenò quando i vigily del Royal Ugnano Constabulary attaccarono una pacifica manifestazione organizzata dalla Gì-House per protestare contro la proliferazione dei kebabbari nel quartiere centrale di St. Lawrence. Al grido di Lampredotto e tradizione! (Lampredott and tradìscion), i ribelly percorrevano le strade quando avvenne il massacro; e il vescovo O' Torselly non si tirò indietro. Prima però si finì il suo panino.


Nel secondo, si vede il martyre Achilles "Blobby" Tothar (il cui vero cognome in gaelico era O' Toathair), ritratto sullo sfondo di una bandiera itagliana sbagliata. È probabilmente la figura più emblematica ed amata dei ribelly del Bogsilly: pur essendo un formidabile mangiatore di lampredotto (riusciva ad ingurgitarne anche dieci panini alla volta), decise di iniziare uno sciopero della fame ad oltranza, in realtà consigliatogli dal suo dietologo dopo che aveva raggiunto e superato abbondantemente il quintale di peso. Il martyre non resse ovviamente a lungo: dopo essere stato eletto in parlamento, festeggiò con un'autentica strippata di lampredotto, poppa, trippa e centopelle che lo condusse a rapida morte. Altri ribelly si immolarono seguendo il suo esempio.

Si può quindi vedere come i ribelly del Bogsilly ancora continuino ad essere ricordati in questa città che tutto dymentica. C'è chi dice addirittura che il nuovo Bogside, o Bogsilly che dir si voglia, sarà ospitato nel famoso archivio di Zeffirelly; un'occasione da non perdere!*

*Pe' dà foho a ogni hosa Pe' promòve la hurtura in città.

Molluschi

Da una gatta identitaria e non conforme:


Il Polpo Paul.Lui le azzecca tutte.E gli è anche bellino!

Il Totano Achille.Lui non ne azzecca manco una.E gli è anche dimolto brutto!

Firenze. Francesco Torselli, Casaggì e la delazione: la presa in giro come prassi abituale.

Le occasioni di additare l'operato degli "occidentalisti" fiorentini allo scherno e all'aperto disprezzo dei nostri non pochi lettori sarebbero, ogni giorno, talmente tante da stancarsi di contarle. E' dunque opportuno per più motivi soffermarsi solo sui casi più macroscopici, in cui il cocktail di impudenza, incompetenza e faccia tosta tenute insieme dalla malafede che costituisce l'essenza della pratica politica "occidentalista" si manifesta nei suoi effetti più stridenti.

Casaggì, sedicente "centro sociale di destra" indispensabile all'"occidentalismo" fiorentino per non finire di perdere anche le due palanche di radicamento che ha sul territorio, ha al momento una sede vacante, ed abbiamo ora come ora motivo di ritenere che questa condizione si protrarrà sine die. Questo non significa che sia venuta meno anche la comunicazione mediatica che a Casaggì fa capo. Non troppo tempo fa avemmo il piacere di collaborare ad una noterella in cui potemmo sfruttare i materiali messi a disposizione dagli stessi "occidentalisti", la cui sede si trovava in Via Maruffi, per trarre sul loro conto conclusioni impietose, stringate e piuttosto efficaci.
In breve, bastarono pochi minuti per mettere in luce l'ipocrisia antagonista di chi commemora la morte di Saddam Hussein e al tempo stesso invita a votare per i politici che hanno trascinato la penisola italiana nella guerra d'aggressione e di occupazione dell'Iraq.
Un modo di comportarsi che in linguaggio corrente si chiama presa in giro.

Agosto 2010. Casaggì così si presenta a chi volesse approfondirne la conoscenza.

Free Florence!
Un luogo nel quale si lotta. Un luogo umano, prima ancora che fisico. Un luoghi di legami e di gente che sopporta, suda e guarda avanti. Questo, tutto questo, è un pezzo di mondo libero nel deserto dell'edonismo galoppante e del pensiero unico. Come nel Bogside di Derry, dove la regina non manda scagnozzi.
You are now entering free Florence.

Già c'è qualcosa che non torna a livello di intenzioni, considerando che gli scagnozzi, impersonati a Derry dal Royal Ulster Constabulary, a Firenze sarebbero impersonati da una qualunque delle pletoriche ed onnipresenti gendarmerie a libro paga dello stato che occupa la penisola italiana, per le quali gli "occidentalisti" di tutte le greppie hanno invece una venerazione ai limiti del canino.
Prendiamo comunque atto che su internet si fa il tifo per le molotov del Bogside, e proseguiamo a vedere per quali molotov si fa il tifo nella vita concreta.

Luglio 2010. A Firenze tiene concerto, riempiendo di sostenitori il più grande pallonaio cittadino, un certo Luciano Ligabue.
Francesco Torselli, sulla cui attività politica il sito su citato abbonda di resoconti ed informazioni, era tra gli spettatori. Da un estimatore di Corneliu Zelea Codreanu ci si attenderebbe una maggiore propensione per cose come Imnul Tineretii Legionare che non per Bambolina e Barracuda, ma lasciamo stare, così come sorvoliamo con eloquenza sul ruolo che i rumeni in generale hanno avuto nelle ultime mestruazioni securitarie dell'"occidentalismo" peninsulare, alla cui propaganda F.T. deve sostanzialmente la poltroncina che scalda.
Già il giorno successivo, invocando e pretendendo sfracelli, questo "occidentalista" si lamentava dei fiumi di birra che a sentir lui sarebbero scorsi all'interno del pallonaio, in aperta violazione a una certa ordinanza emessa da quel sindaco cui gli "occidentalisti", in teoria, dovrebbero fare opposizione. La cosa è già singolare perché normalmente gli spettatori di un concerto rock non fanno osservazioni di questo tipo e non hanno priorità di questo genere.
Dopo più di un mese ritorna sulla questione, invocando sfracelli e punizioni e riferendo anche che “La Polizia Municipale mi ha anche chiesto di fornire le eventuali foto probatorie per dimostrare l’avvenuta violazione, cosa che farò immediatamente, avendo fotografato personalmente la vendita all’interno del Franchi di lattine di birra ed avendo anche svariati testimoni dell’accaduto”.
Curioso modo di agire: evidentemente gli scagnozzi stanno solo dalle parti di Belfast. D'altronde ai tempi del reaganismo i sostenitori di Reagan l'attore erano ferventi sindacalisti... purché i sindacati in questione fossero in Polonia.
Abbiamo più volte sottolineato la propensione "occidentalista" per il ricorso alla delazione: una roba magari capace di garantire vantaggi nell'immediato, ma che come tutti sanno espone a vendette prevedibili e sacrosante al minimo cambiare del vento.
Sarebbe interessante sapere, magari da qualche protagonista del periodo più acceso dei troubles, quale sorte gli abitanti del Bogside sarebbero stati propensi a riservare a chi indulgesse anche solo col pensiero a pratiche delatorie.
Perché in questo caso la certezza -più che la sensazione- è quella di trovarsi dvanti ad un modo di comportarsi che dati alla mano potremmo definire abituale, e che in linguaggio corrente si chiama presa in giro.