domenica 6 febbraio 2011

Confessioni identitarie e non conform


Sul nostro corteo abbiamo già detto abbastanza. E quel che non abbiamo detto, quel che non si può dire a parole, è testimoniato dai filmati, dai servi di giornali e tv, dalle foto artistiche e dai racconti dei presenti, accuratamente disposti in file di quattro persone (l’anno scorso eran 5 ahimè) per sembrare di più, per giunta con una bandiera a testa o quasi (ma questo fa parte dello spettacolo, l’importante è venire bene nell’intervista o nella foto, o avere 5000 amici su facebook, il resto non conta).. Abbiamo nuovamente infangato la storia, la memoria e la verità su un fatto storico molto complesso che invece abbiamo preferito ridurre a mera vendetta comunista sugli italiani, portando in piazza la solita sbavante claque fiorentina, alla quale si sono aggiunti pochi altri venuti (e pagati ?) da fuori.

Un anno per preparare un giorno. 50.000 manifesti pagati dal Pdl (il partito del 75enne che va con le minorenni) i quali hanno tappezzato la città solo ed unicamente quel quarto d’ora che c’è voluto prima che una qualunque persona dotata di un cervello ancora attivo e pensante (o non conforme che dir si voglia) li strappasse, come poi si è infatti riscontrato naturalmente. Abbiamo fatto sventolare a dovere il tricolore, noi, i servi di un partito tenuto in vita da un altro che invece vuole l’italia divisa in due, in una città che è cambiata più per merito di Cioni e del PD che nostro. Infatti, e la storia ce lo ha dimostrato, arrivando a candidare a sindaco un ex portiere di calcio come Giovanni Galli, abbiamo proprio toccato il fondo. Sempre noi, che l’anno scorso venivamo perfino insultati da un commesso di un negozio di abbigliamento  da pottini, ad angolo di viale don minzoni, siamo tornati in piazza senza vergognarci del fatto che, per una ridicola passeggiata in due strade deserte abbiamo bloccato il traffico (ma non erano solo gli studenti facinorosi a farlo?), transennato il percorso, fatto spostare mezzi parcheggiati, mobilitato circa 300 fra polizia e g.d.f e, più in generale, militarizzato la città per un nostro capriccio; perché si sa, le marce funebri si fanno con gli elicotteri in volo che controllano che tutto vada bene…
Noi di certo non ci vergognamo, perché papi, gggiooorgia e ìDonze c’hanno insegnato bene, come dire che le croci celtiche in giro per Firenze, contrassegnate da una nostra firma, non le abbiamo fatte noi, semplice no? 


Perché in fondo, a noi di casaggì Firenze, non resta altro che accettare a braccia aperte l’aiuto dei potenti, del partito, della polizia, facendo finta di essere ribelli non conformi, annunciando regolamenti di conti, lame e altre sciocchezze; quando poi, invece, non ci resta altro che le nostre chiacchiere autoreferenziali. 


Quelle chiacchiere di chi non ha mai dovuto patire, sudare, scontrarsi con l’autorità e l’ordine costituito, tanto poi l’amico, il partito o il papi di turno ci paga gli avvocati. E se non sono gli avvocati allora sono le multe per danneggiamento, o imbrattamento di buona parte delle pensiline dell ataf.
Noi amiamo accusare gli altri di essere leoni da tastiera, quando poi siamo i primi a delegare a ìTorse tutto il lavoro massacrante di copia e incolla, scrivi e manda, incluso l’aggiornamento di miliardi di blog tutti uguali e comunicati stampa.

Inoltre, vista la nostra totale bassezza culturale, mentale e identitaria, possiamo addirittura permetterci di definire i partigiani dell’ANPI come una combriccola di trentenni allo sbando, tanto i nostri nonni sono tutti a trespiano sotto terra o in qualche foiba, chi ce li tocca più……sono polvere.


Noi crediamo di avere un impatto sui ragazzi, sulla gente comune, su chi non va oltre alle chiacchiere su fiorentina e striscia la notizia, e forse ci riusciamo anche con questi,  alle volte. Il vero problema sta tutto nel nostro essere degli inguaribili mistificatori e falsi sgherri di un potere che qui, a Firenze come in buona parte della Toscana, non attecchisce solo perché, col tempo, le redini le hanno prese le cooperative e il falso partito di opposizione di centro sinistra (guidato per la maggior parte da democristiani). 


Parliamo di persone stanche di odio sociale e slogan, quando noi siamo i primi a far da megafono naturale ai proclami dei nostri protettori, affermando che servono i CIE, le telecamere e la polizia ovunque. Abbiamo il coraggio di fare le serate di gala o di beneficenza per i poveri bambini del terzo mondo, quando poi appoggiamo ministri ed esecutivi guerrafondai, lugubri e atroci nelle intenzioni così come nelle pratiche.
Insomma, la nostra unica salvezza sta nella menzogna, nell’offesa e nella ripetizione all’infinito di ciò che è falso, senza farci problemi. L’importante non è essere ribelli non conformi contro le droghe e il sesso a pagamento, l’importante è apparire come tali. Notevole è dire che si è aggrediti, quando si è sempre i soliti a provocare e ad attaccare. Clamoroso è fissare alle cascine con la banda non conforme per andare a rincorrere i trans armati di spranghe e catene, salvo poi far finta di niente davanti all’evidenza dei fatti compiuti.

Alla menzogna, sicuramente, non c’è limite. E noi continueremo a darci dentro (finchè ci pagano ovviamente) perché far finta di far la rivoluzione e convincersi di essere speciali è davvero un’impresa. Addio integrità, ciao ciao coerenza, goodbye senso della decenza.

I camerati quasi non più non conformi ma pur sempre gggiooooovani di casaggì firenze

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