sabato 5 giugno 2010

Una poesia identitaria e assolutamente non conforme per i camerati di Casaclown


Questo splendido sonetto trovato sul sito vivamafarka.com esprime i contenuti e le idee del nuovo covo fascista in città. La metrica è incerta, ma le commoventi rime baciate e le assonanze ricercate dimostrano che la sensibilità dell’autore non si limita all’impegno nel sociale ma si estende alla lirica e alla poesia. Ancora un’emozione regalata dai nostri ggggioooovini amici camerati dopo quella sulla cinghiamattanza, GRAZIE!

Nella città gigliata
una nuova tartaruga è nata,
uscita da una scatola,
un idea voluta
da una coppia affiatata.
Terra di Dante
che l’italiano hai inventato
oggi hai avuto
il tuo primato,
ora siamo qua
nessuno ci fermerà.
L’antifa non ci fa paura
noi cominciamo questa avventura,
di Pavolini e delle Brigate Nere siamo i continuatori,
ci sentiamo
come franchi tiratori.
O battaglion toscano
che con un ghigno
sbeffeggi la morte
non hai paura
quale sia la tua sorte,
orgoglioso di gridare
che onore e fedeltà
sono ideali che nessuno fermerà.
Non temiamo il confronto.
destra e sinistra sono facce di bronzo,
pronti a dialogare
con chi vuole il mutuo sociale.
Noi non siamo la destra terminale
noi puntiamo sul sociale,
per questo noi fascisti del terzo millenio
ribadiamo l’idea
dell’estremocentroalto.
Forse non si è capito
ma Casa Pound
rimarrà nel mito,
per il duce e per il mondo intero
vogliamo l’Impero.

P.s
 I'Torse vorrebbe iscriversi ad un corso di poesia, c'è per caso la possibilità di conoscere il camerata autore di questa opera d'arte?

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